UNESCO: La Donna non è il vostro Assistente Virtuale

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L'Unesco lancia l'allarme sessismo: la donna non è la vostra assistente virtuale!

L’Unesco, organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, si scaglia contro gli assistenti virtuali: la voce femminile pre-impostata sugli assistenti vocali più conosciuti e non è simbolo di una donna “assistente” sempre soggetta al comando e alla risposta servile, ciò a detta dell'Unesco crea una falsa immagine della donna nelle persone e soprattutto nei bambini. Cortana di Microsoft, Siri di Apple e Alexa di Amazon state attente! Potreste trovarvi cambiate nei connotati! Nel mirino anche la versione originale in lingua inglese di Google Assistente.

“I’d blush if I could”, ovvero “arrossirei se solo potessi”, è una risposta che Siri dava quando interpellata in modo piuttosto ammiccante o peggio scortese. Apple ha già provveduto a reimpostarla, adesso vi replicherà con un secco: “Non so proprio cosa rispondere”. I team di sviluppo per questi assistenti sono spesso composti da uomini, questo creerebbe una disparità che porterebbe ad una personalità dell'assistente “femminile” cosi servile che potrebbe danneggiare i bambini e il loro concetto di donna.

Insomma ... “Che qualcuno pensi ai bambini!”, come reciterebbe una nota frase simpsoniana.

“Macchine obbedienti e cortesi che fingono di essere donne stanno entrando nelle nostre case, auto e uffici”, ha spiegato Saniye Gulser Corat, direttrice per l’Uguaglianza di genere all’Unesco. “La sottomissione che è inculcata in loro influenza il modo in cui le persone parlano alle voci femminili, e modella il modo in cui le rispondono alle richieste e si esprimono”.

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