Navalny attacca Google, Apple e Telegram per censura

Alla vigilia delle ultime elezioni russe, l'applicazione lanciata dall'opposizione russa guidata da Alexey Navalny è stata rimossa dal  Play Store e dall'App Store, in questo modo è stato impedito il download di questa applicazione alla stragrande maggioranza dei cittadini russi. Il software era stato progettato dell'opposizione russa per informare la popolazione e invitarla a votare in modo compatto con il partito "Russia Unita" guidato da Putin. 

La replica dell'attivista non si è fatta attendere molto ed è stata affidata al profilo Twitter, chiamando in causa direttamente i due colossi statunitensi. Navalny si dice sorpreso per il comportamento accondiscendente nei confronti della fazione politica che sostiene il presidente Vladimir Putin.

Navalny non risparmia nemmeno Telegram e il suo numero uno Pavel Durov, attribuendogli la responsabilità di aver bloccato alcuni bot gestiti dal suo movimento all'interno dell'app. Telegram è nata proprio dall'esigenza del suo fondatore Pavel Durov di andare contro al governo russo guidato sempre da Putin. 

Durov ha però spiegato l'azione di Telegram, infatti secondo quanto riportato sul blog di Telegram, Apple e Google hanno imposto agli sviluppatori di seguire le leggi locali nei vari stati del mondo, perciò una volta che i due colossi americani hanno rimosso l'app dai loro store, Telegam ha avuto 24 ore per rimuovere i bot che andavano a replicare l'applicazione dell'internet russo. 

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ElfioDeGalbia