Interazione cervello-macchina, diverse novità

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Negli ultimi tempi l'idea di far comunicare il cervello con un computer si sta facendo sempre più presente, tralasciando i problemi etici della cosa alcune aziende sono al lavoro. 

Notizia di pochi giorni fa è l'entrata sul mercato di Huami, brand di Xiaomi che si occupa dei  wearable come le Mi Band, il brand si sta occupando anche di argomenti più scientifici come la mascherina tech e cose simili. Huami ha deciso di entrare in questo complesso mondo collaborando con l'università cinese, creando un sistema di comunicazione non invasivo. 

Lo scopo principale non è la comunicazione ma l'analisi del cervello in modo da migliorare la ricerca nelle neuroscienze e nell'intelligenza artificiale, mirando tra le altre cose ad analizzare i fenomeni di stress e depressione grazie allo sviluppo di un elettroencefalogramma (ne abbiamo parlato anche qui). 

In questo mercato diversi mesi fa abbiamo visto i primi frutti dell'aziende di Elon Musk Neuralink, che si pone proprio questo obiettivo. Elon Musk ha si la visione di ricerca, ma non per un'analisi delle malattie celebrali ma per mettere in comunicazione il nostro cervello con un computer con tutti i problemi del caso. Musk ha dichiarato negli ultimi giorni che il primo dispositivo commerciale sarà pronto in meno di un anno, con un diametro inferiore ai 2,5 centimetri e permetterà inizialmente la comunicazione con i computer, inizialmente sarà a scopo di test sostanzialmente, permettendo di ottenere i primi dati sul cervello umano che porteranno successivamente ad una completa interazione tra computer e uomo, in particolare si potrà ottenere una simbiosi tra AI e uomo

I problemi etici sono molteplici e ognuno ha la propria visione su questo argomento che al giorno d'oggi è ancora molto contorverso. 

ElfioDeGalbia

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