Corticale, la star-up italiana che compete con Elon Musk

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Rappresentazione artistica di un microchip in ascolto dei neuroni (fonte: Istituto Italiano di Tecnologia) © Ansa

Corticale, la star-up italiana che compete con Elon Musk

Lo studio del cervello è fondamentale per il futuro dell'uomo, sia per migliorare le cure dell'uomo sia per migliorare gli algoritmi di intelligenza artificiale, proprio per questo motivo diversi anni fa Elon Musk ha fondato la sua azienda Neuralink che si pone l'obiettivo di migliorare il rapporto tra uomo e macchina. 

La start-up americana però deve avere paura di una piccola start-up italiana, Corticale. L'azienda italiana, che fa dell'istituto italiano di tecnologia, è riuscita a realizzare un piccolo dispositivo in grado di studiare il cervello come mai prima era stato fatto. La tecnologia si chiama SiNAPS (Simultaneous Neural Recording Active Pixel Sensor technology) vuole essere messa in commercio entra l fine del 2021. 

Le possibili applicazioni, osservano i ricercatori, riguardano il campo della diagnosi, della terapia e della farmacologia. “È di fatto un salto in avanti tecnologico che cambia le carte in tavola e apre nuove prospettive, offrendoci un grado definizione dei meccanismi di comunicazione tra le cellule nervose senza precedenti. Un po’ come quando siamo passati dai sistemi analogici a digitali o dagli schermi a tubo catodico a quelli ultrapiatti e full HD”, osserva Luca Berdondini responsabile del gruppo. 

L'azienda dichiara di aver anche collaborato con Neuralink e secondo i primi test i dispositivi italiani sarebbero in grado di ascoltare in maniera migliore il nostro cervello. Corticale però ha deciso che per ora le sue tecnologie saranno utilizzate solo per aspetti clinici, quindi analisi dei dati di determinate patologie per trovare nuove cure e migliorare la diagnostica. 

I microchip impiantabili sono costituiti da migliaia di sensori neurali delle dimensioni di un capello e permettono di ascoltare l’attività bioelettrica di un grandissimo numero di neuroni in diversi circuiti cerebrali. I dati catturati dal microchip possono quindi essere analizzati per studiare con un dettaglio senza precedenti sia i principi del funzionamento del cervello, sia le malattie che lo colpiscono, e permettono di mettere a punto dispositivi per diagnosi e terapia di malattie come epilessia, Alzheimer e Parkinson. Il microchip è anche la base per interfacce neurali uomo-macchina di ultima generazione per controllare dispostivi elettronici o robotici, come protesi di arti inferiori o superiori o esoscheletri.

Le potenzialità sono davvero innumerevoli, ora che la tecnologia sembra pronta non ci resta nient'altro che vedere quando effettivamente diventerà disponibile. 

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ElfioDeGalbia