Il 5G fa davvero male?

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Ultimamente sta spopolando l'idea che il 5G faccia male, ma se vi dicessi che è solo un upgrade del 4G. L'articolo è disponibile anche in podcast .

Quando si parla di 5G dobbiamo dividere la tecnologia in due, 5G "normale" e 5G millimeter waves.
Il 5G normale è un upgrade semplicissimo del 4G, cambiano le frequenze utilizzate, ampliando lo spettro di utilizzo della tecnologia, ovvero si passa dalle onde comprese tra gli 800 MHz e i 2,6 GHz a quelle comprese tra i 700 MHz e i 3,7 GHz, questo per migliorare le prestazioni.
Infatti un'onda con frequenza più bassa avrà una permeabilità maggiore, ovvero attraverserà più facilmente edifici e ostacoli, mentre una frequenza maggiore permette di avere velocità di comunicazione maggiore, questo permette di migliorare stabilità e velocità mantenendo invariata la potenza.
Il concetto di potenza lo esprimeremo meglio più avanti.
La frequenza dei 700 MHz viene utilizzata già dalle televisione, infatti nei prossimi mesi le televisione dovranno cambiare la frequenza di utilizzo che costringerà molti utenti a cambiare il decoder.
La frequenza del mllimeter waves è forse quella che mette più ansia a tutti, la frequenza sale a 26 GHz che sono davvero tanti, ma questa tecnologia verrà utilizzata solamente in zone dove si creano grandi assembramenti come stadi e aeroporti, in modo che tutti gli utenti possano godere di una buona banda.
La frequenza 26 GHz mette molta paura siccome è molto vicina a quella utilizzata dai microonde, ma la differenza principale sta nella potenza, ovvero nella quantità di energia che noi forniamo al trasmettitore in un secondo. In particolare un'antenna di comunicazione ha una potenza di 1W per dispositivo (esagerando) mentre un microonde arriva fino a 1500/2000 W quindi l'energia che arriva sul corpo è molto più bassa, quindi il corpo viene scaldato di meno.

Interessante è analizzare il funzionamento delle antenne, il funzionamento è molto diverso, infatti se il 4G mandava il segnale in maniera indifferente per cilindri concentrici in maniera indifferente, mandando quindi segnali anche in luoghi senza dispositivi o con pochi dispositivi, aumentando quindi l'inquinamento elettromagnetico. Per quanto riguarda le antenne 5G queste manderanno i segnali solo e soltanto dove c'è una quantità elevata o comunque maggiore di dispositivi in modo da non sprecare energia e dati.

Andiamo ad analizzare meglio lo spettro elettromagnetico, la luce è un tipo di onda elettromagnetica che ha frequenze tra i 770 THz e i 430 THz che solitamente non provocano problemi. La luce solare provoca problemi in quanto al suo interno spesso contiene raggi ultravioletti, ovvero raggi con frequenza maggiore rispetto a quella del visibile siccome non penetrano l'atmosfera. Le onde con frequenza maggiore rispetto a quella del visibile sono dette radiazioni ionizzanti, queste onde permettono di modificare i legami atomici delle molecole che compongono le cellule.
Le radiazioni con frequenza minore dello spettro del visibile vengono utilizzate per la comunicazione, per frequenze inferiori a 100 MHz possono entrare in conflitto con la corrente che scorre all'interno del nostro corpo, permettendo quindi di interagire con i neuroni. Queste frequenze vengono utilizzate ad esempio nella risonanza magnetica. La stessa corrente che usiamo nelle nostre case, essendo corrente alternata produce un campo elettromagnetico con frequenza intorno ai 60Hz.

Andando ad analizzare le altre tecnologie di telecomunicazione attualmente in uso, utilizzano diverse frequenze,
4G 800 MHz-2,6 GHz
Wi-Fi 2.4 GHz e 5 GHz
Bluetooth 2,45 GHz
Satelliti 14 GHz
Starlink (ne parleremo) 12-75 GHz

Una misura molto importante da analizzare è elettrosmog che indica la quantità di differenza di potenziale, ovvero di elettroni e protoni, presenti in un metro cubo di spazio.
Secondo l'organizzazione mondiale della sanità l'elettrosmog diventa pericoloso intorno ai 200 V/m, per tutelarsi l'unione europea il limite è stato abbassato a 60, l'Italia addirittura si è abbassata a 6.

Personalmente andando ad analizzare i vari dati ritengo che il 5G non sia qualcosa di cui dobbiamo preoccuparci, siccome analizzando la tecnologia in particolare non è pericolosa mentre il limite italiano è molto minore rispetto al livello di possibile pericolosità stabilito a livello internazionale.

Podcast

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ElfioDeGalbia

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